Odio il mio lavoro.
Lo riconosco: sono fortutana. Ho un posto fisso, retribuito degnamente... e sono raccomandata. Ma questo non mi soddisfa, per niente. E' solo una scusa per non reagire e lasciare che questa cosa si appoggi su di me, senza la mia minima volontà di reagire.
FRUSTRAZIONE
Questa è la parola che si addice maggiormente al mio impiego.
Rimpiango la dinamicità, il contatto con la gente, i turni sempre diversi e la frenesia del mio vecchio lavoro.
Odio alzarmi tutte le mattine, ma non è quella la cosa che più m'infastidisce, anzi, mi adeguerei senza problemi se avessi da lavorare veramente. Invece qui il lavoro, per me, va e poche volte viene. Sono qui, seduta alla mia scrivania, che cerco come passare il tempo... mentre alla mia destra ho due persone che lavorano, lavorano, lavorano. Invece delle 8 ore classiche si ritrovano a fare tutti i giorni straordinari, e vengono anche il sabato perchè il tempo è tiranno, si sa... e la progettazione di un impianto richiede molto tempo. Ma non richiede molto impegno da una semplice impiegata come me. Anzi, direi che sono spesso superflua. E questo per me è un male. 40 ore a settimana sono troppe: in realtà ci sarebbe bisogno di un'impiegata part-time flessibile. Mi spiego meglio: ci sono dei giorni in cui dovrei avere 5 mani perchè il lavoro è troppo. Ma quei giorni sono solo 5o 6 al mese, poi ce ne sono alcuni di lavoro "tranquillo", ma la maggior parte sono giorni vuoti.
Sono sempre stata un po' iperattiva, ho bisogno di fare, voglio dimostrare di avere voglia di lavorare. Ma qui tutto questo decade e mi fa diventare apatica.
Dovrei trovare la forza di lasciare questo lavoro e trovare qualcosa di più adatto a me... ma con tutte le prerogative a mio favore, preferisco farmi violentare mentalmente da questo inutile lavoro e rimanere qui.
Anche perchè altrove, nessuno mi prenderebbe.
Eppure di volontà ne ho molta, ma non basta.